Uomini e donne, ex tronista amatissima derubata
|Teresanna Pugliese in queste ore ha raccontato sul suo profilo Instagram la disavventura che le è capitata con dei ladri che le hanno rubato la borsa, ecco cosa ha raccolto Isa e chia:
La donna, oggi influencer, si è sfogata sul suo profilo Instagram raccontando nel dettaglio quanto le è accaduto:
Provo a spiegarvi brevemente quello che è successo. Venerdì ero a Milano. Vado a Milano appositamente per un lavoro. In una pausa pranzo con due persone che erano con me scegliamo un bistrot di questa zona, fra l’altro una zona residenziale che non dà minimamente il sospetto che possa succedere una cosa del genere. In questa tavola calda scegliamo che dobbiamo ordinare, eravamo nella parte esterna. Quindi l’area esterna con la pedana tutti i tavolini ed ombrelloni esternamente. Scegliamo quello che vogliamo ordinare, ci arriva, iniziamo a chiacchierare. Un pranzo di lavoro molto veloce.
Io avevo la borsa attaccata alla sedia, la tracolla sulla sedia, attaccata al mio fianco tra me e un’altra persona che pranzava con me in quel momento. Tra una chiacchiera e l’altra io prendo più e più volte la borsa, l’apro e la chiudo perché all’interno avevo le sigarette. Prendo le sigarette, vado per riposare… un minuto? Non sono quanti istanti ci sono voluti per fare questo bel colpo! Ma vi posso garantire che per me è stato meno di un minuto. Quindi io mi giro, riprendo il pacchetto per posarlo all’interno della borsa, mi rigiro e la mia borsa non era più qui.
Di fianco a me c’era una persona. Di fronte a me c’era un’altra persona. E lo shock è stato proprio questo! Capire la dinamica! Perché eravamo solo noi a parte un tavolo che era alle mie spalle con un ragazzo e una ragazza. Per il resto non c’era modo che qualcun altro potesse passare in mezzo ai tavoli, avvicinarsi e addirittura tirarsi la borsa senza che io me ne accorgessi.
L’ex volto di Uomini e Donne ha ammesso di essere rimasta sotto shock per la dinamica. Per lei rimane tuttora inspiegabile come abbiamo fatto a rubarle la borsa nel giro di un secondo:
Una cosa del genere non mi era mai capitata, quindi ho dovuto anche gestire delle emozioni nuove e inaspettate soprattutto. Lo shock c’è stato proprio perché non riuscivo a gestire la dinamica. Dicevo “ma come è possibile? Un istante prima prendevo il pacchetto di sigarette, un istante dopo mi giro e la borsa non c’è più?” Come una magia, vi giuro. Il tempo di realizzare perché avevo capito subito che la borsa era stata rubata. Immediatamente. La borsa era grande, rigida, pesante e gialla tra l’altro. Ci ho messo un secondo a capire che non era a terra o che si fosse nascosta sotto a una giacca ma che in realtà se un attimo prima era qui, l’attimo dopo era stata semplicemente rubata.
Mi alzo con il panico ovviamente, l’ansia, l’agitazione. Tra una disperazione e un’altra, impanicata, la prima cosa che faccio ovviamente è bloccare le carte, le persone che erano lì nei pressi del ristorante cercano di tendermi un aiuto anche psicologico e morale. Chiamano subito i carabinieri, facciamo la prima denuncia telefonicamente, ma le persone che erano lì ed escono anche dal locale anche loro incredule. Questo si chiama furto con destrezza.
E devo dire che è stato esattamente questo. Eravamo tutti sconvolti a fronte di una dinamica che non riuscivamo a ricostruire perché non c’è stato nessun passante, nessuna persona che si è avvicinata al tavolo. Chiamo i carabinieri, poi raggiungo la prima caserma più vicina. Mentre raggiungo la caserma dei carabinieri, mi affaccio tra le macchine con la speranza di trovare almeno i documenti perché ho detto “si saranno presi quello che gli serviva, ma magari a buon cuore lasciano i documenti da qualche parte”. Immaginate che lì dentro avevo tutti i documenti, mai come quella volta. Anche il passaporto. Tutto. Soldi ovviamente, carte di credito, tutto.
Tutta la mia vita era lì dentro, quindi speravo che queste bestie avessero avuto un attimo di lucidità per lasciare i documenti da qualche parte ma ovviamente tra vicoli e vicoletti, strade e stradine, impossibile avere questa fortuna. Raggiungo la questura, non mi volevamo fare entrare ovviamente perché io sotto la pioggia, tra lacrime e pioggia ero diventata un’unica goccia d’acqua. Busso e non mi fanno entrare perché c’era troppa gente. Mi hanno detto di ritornare. “Torni più tardi”. E io “come scusi? Mi hanno appena rubato la mia borsa, con i documenti, io devo fare una denuncia immediatamente e poi devo rientrare nella mia città”.
Anche la persona che era con me si è battuta affinché ci aprissero. Sotto la borsa, ci avevamo appena rubato la borsa con tutti i documenti, voi ci mandate a comprare il pepe e il sale? Non ho capito! No no lei mi deve aprire, forse non ha capito. L’attesa infinita praticamente erano due persone che stavano aspettando. Questa era l’attesa infinita. Vabbè non voglio commentare. Faccio la denuncia. Io tutto il tempo così a cercare di capire. Com’è possibile? Io ero incredula, veramente non riuscivo a capire perché non c’è stato un solo istante di distrazione.
In questo caso forse sì, ma parliamo di istanti. A un certo punto faccio tutta l’esposizione dei fatti. Racconto tutto quello che era successo. Poi dico “scusatemi visto che di fianco a questo ristorante c’è un dentista che ha le telecamere fuori non è che possiamo risalire? Voi potete risalire alle immagini di queste telecamere”.
I carabinieri mi dicono “sì signora potremmo anche risalire, ma se la persona non è già schedata noi non possiamo far niente, perché è una persona qualunque, noi non la conosciamo, come la troviamo? Come la prendiamo? Se è già schedata, se la conosciamo allora sì”.
Teresanna ha poi ironizzato:
Quindi io mi sono messa a pensare, quindi io domani mattina scendo, vado a rubare, non sono schedata, nessuno mi fa niente. Perché praticamente questo paese non è terra di nessuno. Quindi alla fine pensando e ripensando, finisco di fare la denuncia, vado a lavoro, perché da lì a poco avevo questo impegno di lavoro, quindi metto questa bella maschera fingendo che era tutto a posto, perché il mio lavoro comprende anche questo, con la speranza che mi avessero fatto rientrare in città, avevo un aereo per Napoli, con la denuncia. Perché c’era anche la possibilità che io quella sera non riuscivo a ritornare a casa. Penso e ripenso, penso e ripenso, finché mi dico “ma vuoi vedere che…”.
L’ex tronista è riuscita a rientrare a Napoli, tuttavia l’amarezza è rimasta:
Vabbè poi alla fine riesco a prendere l’aereo per fortuna e mentre mi violentavo il cervello per riuscire a ricostruire e capire chi poteva essere stato. Arrivo all’unica conclusione, perché è l’unica conclusione, perché dove ero io seduta in quella posizione, avendo la borsa in quel modo, nessun altro poteva prendere la borsa, se non i due ragazzi che erano seduti alle mie spalle.
Due ragazzi giovani, un ragazzo e una ragazza. Uno con il pc e l’altra con degli appunti. Vestiti o meglio travestiti da ragazzi perbene, che erano lì che stavano studiando, tipo studenti. Perché dovete sapere che chi compie questi furti con destrezza hanno proprio degli abiti da lavoro. Loro si travestono da persone che non sono, da non dare nessun segnale, nessun sospetto a chi è lì.
La protagonista di Uomini e Donne ha poi spiegato il motivo per cui ha voluto raccontare tutto:
Io non sono solita a raccontare le mie cose private, tutto quello che mi succede. Ci sono cose che preferisco non dire. Non sono di certo questi i problemi della vita, non voglio fare la vittima assolutamente. Ho avuto un momento di panico lì per lì perché ero in un’altra città, non mi era mai successo. C’erano tutti i documenti, c’era tutta la mia vita in quella borsa. Non mi interessa dei soldi, non mi interessa di niente, sicuramente lo shock l’ho avuto perché vi posso garantire è stata una frazione di secondi.
Nessuno si sarebbe aspettato una cosa del genere in quel momento, in quel posto, in quell’occasione. Condivido questa cosa con voi semplicemente per dirvi che a fronte di quello che sta vivendo il nostro paese che ormai è diventato terra di nessuno, non esiste una città più pericolosa di un’altra. Non esiste un quartiere più pericoloso di un altro. Esistono persone più pericolose di altre, situazioni o eventi più pericolosi di altri. Anzi dove c’è meno sospetto succedono le cose più assurde.